Nabui e Baradili insieme per creare il primo borgo dedicato al buon vivere
La società benefit Nabui e Baradili, il comune più piccolo dell’Isola, hanno stretto un accordo per lo sviluppo di un inedito progetto di ricerca che sperimenta e promuove a livello nazionale un nuovo profilo professionale per rilanciare i paesi a rischio demografico: l’ambasciatore di comunità. La figura è stata presentata qualche giorno fa da Nabui a Trento in occasione del Convegno Arco Alpino promosso dalla Fondazione Franco Demarchi.
La prima ambasciatrice è donna. Si chiama Anna Cabras, ha 21 anni, studentessa universitaria di Baradili con una missione: ritessere relazioni e far condividere obiettivi comuni tra i concittadini. Nabui ha organizzato un percorso personalizzato che prevede esperienza sul campo e sviluppo di nuove forme di collaborazione e apprendimento. E il primo gruppo composto da giovani sta già partecipando agli incontri motivazionali.
Il progetto prevede il coinvolgimento diretto dell’intera comunità di Baradili – 78 abitanti – che, attraverso una dinamica di partecipazione attiva, punta a posizionare Baradili come borgo dedito al buon vivere, meta per persone del luogo e per viaggiatori interessati a un turismo di comunità.
“Con la sua immersione nella natura, un naturale modello di “slow living” e la propensione, connaturata al luogo, al consumo di prodotti a km 0, Baradili è già un modello del buon vivere. Vogliamo rendere la comunità consapevole e protagonista delle grandi potenzialità del nostro territorio” spiega il sindaco di Baradili, Lino Zedda. “Siamo certi che la trasformazione debba partire dai giovani, gli unici che possono dare vita alle future imprese del territorio. Per noi lo spopolamento si combatte anche con le opportunità di lavoro connesse alle peculiarità del luogo”.
Il processo messo a punto da Nabui dovrà stimolare la coesione sociale e la collaborazione tra gli abitanti, valorizzare il paese come meta turistica, creare opportunità di lavoro che arriveranno anche dai progetti che la giunta Zedda ha in cantiere e in particolare l’apertura del nuovo Centro Benessere.
“Lavorare nel paese più piccolo della Sardegna è per noi un privilegio” spiega Tomaso Ledda, co-fondatore di Nabui. “In alcune ore del giorno il paese è deserto e possiamo sentire l’eco della nostra voce. Il nostro obiettivo è quello di riempire questa eco con le 78 voci della comunità, con le loro energie e il loro coraggio, e creare insieme qualcosa di straordinario”.